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Allo stato attuale delle conoscenze, la porfiria acuta (epatica) di per sé non comporta un aumentato rischio di infezione o un rischio di un decorso grave in relazione a un'infezione da coronavirus e pertanto i pazienti con porfiria non appartengono alla popolazione a rischio. Ovviamente, tutte
le misure precauzionali raccomandate dall’Ufficio Federale della Sanità Pubblica (UFSP) devono comunque essere osservate. Come con qualsiasi infezione grave, può verificarsi un episodio acuto di porfiria concomitante a un'infezione da coronavirus o dopo di essa.
In questo caso, raccomandiamo di contattare la
Dr. Anna Minder, Ospedale Municipale Waid e Triemli, Segreteria 044 416 32 52,
anmeldung.endokrinologie@triemli.zuerich.ch.
Allo stato attuale delle conoscenze, anche le porfirie cutanee di per sé non comportano un aumento del rischio di infezione o un rischio di un decorso grave in relazione a un'infezione da coronavirus e pertanto i pazienti con porfiria non appartengono alla popolazione a rischio. Ovviamente, tutte
le misure precauzionali raccomandate dall’UFSP devono comunque essere osservate.
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Che cos’è la porfiria? Il termine di porfiria designa un gruppo di otto diverse malattie, quasi tutte ereditarie, che sono diagnosticate e determinate in seguito a esami di laboratorio. Il termine di porfiria deriva dalla parola greca “porphyros”, che significa purpureo. Infatti, le orine dei malati di porfiria spesso assumono un colore rosso scuro. |
Mai 2013: Aufklärungskampagne zu Akuten Porphyrien Presseerklärung und Factsheet von OrphanEurope zu Akuten Porphyrien |
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